Il ghiaccio è l’ingrediente più importante nella preparazione di un buon drink, non solo perché raffredda, ma perché aiuta a mantenere le proporzioni tra gli ingredienti, diluendo, unendo e abbassando il tenore alcolico. Sul mercato si possono trovare molteplici tipologie di ghiaccio a cui si può attingere, con forma, dimensione e qualità diverse.
Perchè il ghiaccio raffredda? Il calore tende a spostarsi da zone a temperatura maggiore verso zone a temperatura minore. Pensiamo ad un recipiente con pareti isolanti, ovvero che non scambiano calore con l’esterno, contenente un liquido e del ghiaccio. In questo caso si verificherà uno spostamento del calore dal liquido (avente temperatura maggiore), al ghiaccio. Avremo quindi una reazione di raffreddamento del liquido e riscaldamento del ghiaccio fino ad ottenere un nuovo equilibrio termico.
A fronte di ciò, non esiste un raffreddamento senza diluizione. Per questo motivo è bene utilizzare molto ghiaccio per la creazione di un buon drink. Ecco che entra in gioco la tipologia di ghiaccio da impiegare, che varia in base a cosa vogliamo raffreddare. Un cocktail necessita di una tipologia di ghiaccio diversa rispetto ad un drink servito in piccola dose, come un whisky. Questo perché se nono è possibile immergerlo completamente nel drink, è preferibile utilizzare un ghiaccio che presenti una dimensione maggiore, in modo da avere una superficie minore a contatto con il liquido. Questo fa si che il ghiaccio si scaldi più lentamente e quindi si sciolga in un tempo più lungo, diluendo meno il nostro drink.
Un esempio è la il metodo giapponese di lavorazione del ghiaccio, che consiste nel ricavare da grossi blocchi di ghiaccio la classica le forme iceball, icecube e chunk (pezzi di ghiaccio irregolari) la cui superficie di contatto con il liquido è minore.
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