Giocando con il tempo: il metodo Solera nel Rum
Il metodo solera è una tecnica di invecchiamento introdotta dalle bodega spagnole di sherry nel tardo XVIII secolo. Al contrario, i rum invecchiati con metodo solera sono una tendenza molto più recente. Alcuni produttori latinoamericani iniziarono a sperimentare con questo metodo negli anni ’90, ma il successo di massa è arrivato nei primi anni 2000. Tra i più importanti produttori troviamo Santa Teresa, Zacapa, Botran e Matusalem; più recentemente anche Quorhum, La Hechicera, Captain Morgan, Cartavio, Milionario, Cacique e molti altri marchi hanno imbottigliato tipologie di rum solera.
Solera significa “suolo” e indica la fila inferiore di una piramide di botti per l’invecchiamento a cascata. La fila solera contiene il rum più invecchiato nella piramide mentre la fila sobretabla in cima contiene il rum più giovane, in mezzo ci sono le varie file criaderas che contengono blend di rum a diverso stadio di invecchiamento. Infatti, ogni qual volta viene imbottigliato un rum dalla fila solera, le botti vengono riempite a cascata dai rum meno invecchiati nelle file sovrastanti dalla sobretabla in giù. Tale metodo permette di ottenere una buona media di invecchiamento dopo alcuni anni trascorsi (sono richiesti almeno 3 anni per poter usare solera in etichetta).
Recentemente, però, molti appassionati hanno messo in dubbio alcuni rum solera perché riportano sulle etichette informazioni fuorvianti rispetto al loro effettivo invecchiamento, visto che evidentemente si tratta di rum giovani prodotti in massa. Molti produttori etichettano I loro rum con numeri quali 15, 1796, o 23 che non esprimono l’invecchiamento effettivo ma solo un trucco di marketing. Altri produttori hanno adattato il metodo solera originale cambiando le botti ogni anno per massimizzare l’estrazione dal legno oppure usando un mix di botti ex-bourbon, ex- sherry, ex-vino per ampliare l’influenza aromatica. A questo punto si dovrebbe parlare più di rum blended che di rum solera, esattamente come nel mondo dei whisky, senza che si pecchi di alcunché. Considerata la varietà di paesi produttori e tradizioni diverse, è infatti molto difficile unificare gli standard produttivi del rum. Del resto, visto che “rum solera” non indica alcuna tecnica produttiva universalmente accettata, produttori e distributori dovrebbero essere semplicemente più onesti riguardo al loro prodotto. I buoni prodotti verrebbero comunque lodati e le pratiche disoneste condannate, visto che importa davvero solo ciò che è contenuto nelle bottiglie.
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